Chi difende i disabili dalla burocrazia ?

di Michele Facci
di Michele Facci

L’Ausl Bologna nega a una disabile un rimborso di 36 euro per la riparazione urgente della carrozzina

La Regione Emilia-Romagna terra dei diritti e del miglior welfare ?

Non per tutti, evidentemente.

Questa la storia: una donna residente in provincia di Bologna, affetta da disabilità motoria che la costringe a utilizzare quotidianamente una carrozzina personalizzata messale a disposizione dalla Ausl di Casalecchio di Reno, nello scorso anno (giugno 2022), mentre si trovava in vacanza in Spagna, ha avuto la rottura del proprio mezzo, ed ha dovuto richiedere una riparazione  urgente del medesimo.

La spesa sostenuta per la riparazione è stata pari ad € 36,00 (Euro trentasei/00), corrisposta direttamente dall’utilizzatrice.

Tuttavia, la Ausl Bologna ha negato il rimborso successivamente richiestole, sulla base della documentazione comprovante la spesa, poichè la spesa sostenuta non era stata preceduta dal preventivo.

La donna si è quindi rivolta al Difensore civico regionale, il quale ha dovuto disporre la chiusura del procedimento, in quanto da parte della Ausl Bologna non vi è stato alcun riscontro, nonostante i diversi solleciti inviati dal proprio ufficio (prot. 06/03/2023. 0005597.U).

Quindi: non solo è stato negato un rimborso di € 36,00 (trentasei !) a una persona disabile, sostenuto per una riparazione urgente dell’unico mezzo che le permette di muoversi, ma è stato pure ignorato – con manifesta arroganza – qualsiasi tentativo di conciliazione per mezzo del Difensore civico regionale.

Ma che fine hanno fatto i proclami della Regione in tema di tutela delle fasce più deboli ?

Secondo quanto espressamente indicato nel sito della Regione Emilia-Romagna, “in adesione ai principi e alle finalità della Legge 5 febbraio 1992 n.104 (Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone in situazione di handicap), la Regione promuove un’attenzione complessiva all’intero progetto di vita della persona con disabilità, propone una visione unitaria dei suoi bisogni e ne promuove la piena partecipazione nei principali ambiti della vita sociale (famiglia, scuola, lavoro e società).

Nello stesso programma di mandato 2020-2025 della Giunta regionale, si legge (pag. 18): “Disabilità: potenziamento del sostegno alle persone con disabilità e alle loro famiglie, puntando maggiormente ai progetti di vita indipendente e alla valorizzazione delle persone e delle loro competenze …”

La domanda è quindi d’obbligo: sono principi ancora presenti e validi nelle politiche della Regione Emilia-Romagna ?

L’ho chiesto con un apposito atto ispettivo, che spero possa risolvere una vicenda di incredibile burocrazia ai danni di persona che dovrebbe essere invece al centro delle politiche pubbliche di assistenza e inclusione.

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Michele Facci

Michele Facci

Bolognese di nascita e Porrettano di adozione, vivo e lavoro tra l’Appennino e la Città. Avvocato cassazionista. Consigliere dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 2018. Attualmente componente delle Commissioni regionali II (Politiche economiche), III (Territorio, ambiente e mobilità) e IV (Politiche per la salute e politiche sociali), nonché membro del Comitato di sorveglianza sul Programma operativo regionale FSE 2014-20.

Michele Facci

Michele Facci

Bolognese di nascita e Porrettano di "adozione", vivo e lavoro tra l’Appennino e la Città. Avvocato cassazionista. Consigliere dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 2018. Attualmente componente delle Commissioni regionali II (Politiche economiche), III (Territorio, ambiente e mobilità) e IV (Politiche per la salute e politiche sociali), nonché membro del Comitato di sorveglianza sul Programma operativo regionale FSE 2014-20.

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