Viabilità in montagna, la bretella Reno/Setta non è più rimandabile

di Michele Facci
di Michele Facci

La Valle del Reno interrotta a Nord (Sasso Marconi) ed a Sud (Pavana): serve la “Bretella” tra il Reno ed il Setta

La strada statale 64 “Porrettana” collega l’Emilia-Romagna con la Toscana, ed è di pertinenza nazionale (Anas) per le seguenti tratte:

– da Pistoia al confine con la Regione Emilia-Romagna in località Ponte della Venturina (Comune di Alto Reno Terme), per circa 30 Km;

– da Ponte della Venturina all’innesto della variante in località Silla, per una lunghezza di circa 7,6 Km;

– dall’innesto della variante in località Marano, sino a Ferrara, passando per la città di Bologna, per un’estensione di circa 96,4 Km.

Nel febbraio 2019 la strada Porrettana, in corrispondenza dell’abitato di Pavana nel Comune di Sambuca Pistoiese (Toscana), è stata interessata da una frana, che ha determinato la chiusura totale della strada fino a tutto il mese di ottobre 2019.

Dal mese di novembre 2019 a tutt’oggi, il traffico procede a senso unico alternato, e comunque è impedito il  transito ai mezzi con peso superiore a 3,5 T.

La strada Porrettana, quindi, non è stata ancora completamente ripristinata.

La conseguenza di tale interruzione è rappresentata dal fatto che, dal febbraio 2019, gli automezzi di grandi dimensioni, per raggiungere tutto il territorio dell’Alta Valle del Reno provenienti dalla Toscana, devono percorrere l’autostrada A1 fino al casello di Sasso Marconi (situato oltre km 40 a nord), effettuare l’attraversamento del Ponte Da Vinci, e successivamente “risalire” verso sud mediante la SS 64 Porrettana, con evidente aggravio del traffico veicolare, oltre che di maggiori costi e oneri d’impresa.

Inoltre,  da circa 5 mesi il Ponte Da Vinci a Sasso Marconi è stato chiuso completamente al traffico per pericolo di crollo, e la sua gestione è stata trasferita dalla Città metropolitana di Bologna all’Anas, che pertanto dovrà farsi carico dei lavori.

I tempi di realizzazione di questo importante intervento sono stati stimati in circa 2 anni, valutazione che appare tuttavia oltremodo ottimistica.

Attualmente, pertanto, i mezzi pesanti che devono raggiungere dalla Toscana l’area appenninica della Valle del Reno, che non possono percorrere la SS Porrettana a causa della frana a Pavana, che devono percorrere l’autostrada fino a Sasso Marconi, e che non possono più attraversare il ponte Da Vinci, sono costretti a transitare nel centro abitato di Sasso Marconi, creando ingorghi, disagi, lunghe code, che diventano di fatto interminabili in occasione di incidenti stradali.

Eguale percorso viene effettuato da tutto il traffico veicolare diretto a sud dell’area bolognese.

Recentemente, inoltre, Anas ha avviato alcune opere di manutenzione straordinaria sulla SS Porrettana in territorio toscano, e nello specifico nella galleria in località Signorino (provincia di Pistoia), con la previsione di una chiusura della stessa per almeno un anno, seppure a senso unico alternato.

Il risultato di tutte queste opere di manutenzione straordinaria delle infrastrutture che garantiscono i collegamenti stradali tra Toscana ed Emilia è che di fatto un intero territorio (Media ed Alta Valle del Reno), già in condizioni precarie per essere di fatto collegato da un’unica arteria (la SS Porrettana) sempre più inadeguata a sopportarne lo sviluppo turistico ed imprenditoriale, è oggi completamente condizionato dalla durata e dall’invasività di questi cantieri,  già cominciati in occasione della frana di Pavana del 2019, con evidenti ricadute negative dal punto di vista economico, prime tra tutte le conseguenze per il turismo, estivo ed invernale, oltre che per tutte le attività imprenditoriali, artigianali e commerciali.

Numerose sono state le prese di posizione e le richieste di intervento avanzate dal mondo imprenditoriale, prima ancora che degli abitanti e dei frequentatori dell’appennino bolognese, dirette a richiedere soluzioni alternative alla strada Porrettana nel tratto di collegamento a sud della città di Bologna.

Va ricordato che nell’anno 2008 la Regione Emilia – Romagna predispose e finanziò uno studio di fattibilità, tramite l’allora Provincia di Bologna, per la realizzazione di una bretella di collegamento tra la Valle del Setta e la Valle del Reno, unendo la SS 64 Porrettana all’altezza di Vergato con l’Autostrada Al Milano – Napoli, con l’obiettivo di potenziare il raccordo tra la Media ed Alta Valle del Reno e la principale direttrice autostradale nazionale Nord-Sud.

La Città Metropolitana di Bologna provvide pure ad inserire la realizzazione di detta opera all’interno delle proprie linee programmatiche del mandato 2016- 2021, ritenendo il relativo progetto meritevole di attenzione, al fine di verificare la sostenibilità costi-benefici dell’opera.

Tuttavia, la Regione Emilia-Romagna non colse l’occasione di inserire la realizzazione dell’opera all’interno del PRIT Regionale, così rinunciando all’obiettivo di dare una concreta risposta alle esigenze trasportistiche di tutto il territorio regionale, nell’ambito di una mobilità sempre più sostenibile, in grado di soddisfare e migliorare le necessità di collegamento tra tutti i territori.

L’offerta di un’alternativa infrastrutturale viaria alle valli del Reno e del Setta, anche alla luce dei diversi cantieri che interesseranno per anni la SS Porrettana, diventa quindi non più procrastinabile, ed è stata pure ribadita di recente dal tessuto produttivo della montagna, che ha denunciato il sostanziale isolamento delle imprese dell’Appennino bolognese.

Nello stesso programma di mandato della Giunta regionale, è stato espressamente previsto il sostegno agli abitanti della fascia appenninica, in quanto “risorsa per l’intera comunità, in termini ambientali, sociali ed economici”, mediante l’implementazione della rete dei servizi e delle occasioni di lavoro.

Per queste motivazioni, ho presentato esplicita richiesta alla Giunta regionale (leggi qui), per rivedere la propria posizione ostativa alla realizzazione della bretella di collegamento tra le Valli del Reno e del Setta, e quindi a promuovere un aggiornamento dello studio di fattibilità di tale infrastruttura, assolutamente necessaria per la mobilità in Appennino, per evitarne lo spopolamento, e per garantire ai propri abitanti pari dignità e pari servizi rispetto al resto del territorio.

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Michele Facci

Michele Facci

Bolognese di nascita e Porrettano di adozione, vivo e lavoro tra l’Appennino e la Città. Avvocato cassazionista. Consigliere dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 2018. Attualmente componente delle Commissioni regionali II (Politiche economiche), III (Territorio, ambiente e mobilità) e IV (Politiche per la salute e politiche sociali), nonché membro del Comitato di sorveglianza sul Programma operativo regionale FSE 2014-20.

Michele Facci

Michele Facci

Bolognese di nascita e Porrettano di "adozione", vivo e lavoro tra l’Appennino e la Città. Avvocato cassazionista. Consigliere dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 2018. Attualmente componente delle Commissioni regionali II (Politiche economiche), III (Territorio, ambiente e mobilità) e IV (Politiche per la salute e politiche sociali), nonché membro del Comitato di sorveglianza sul Programma operativo regionale FSE 2014-20.

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